Allievi corsi singoli
anno 2021
Elisabetta
“io scrivo”
Io scrivevo prima di inciampare in te, scrivevo per me mi dicevo, ma in fondo si ha sempre la speranza che qualcuno ti legga. Tu oltre che scrivere e insegnare sai anche leggere, questo forse è il motivo per cui ho deciso di darti a mani piene i miei pensieri, il mio essere. Sentirti leggere i miei scritti a voce alta la prima volta mi ha creato imbarazzo, poi sei riuscito a farli leggere a me senza provare più vergogna. Non conosci rudezza, né supponenza, non lusinghi né affondi il coltello. Non è questo lo strumento che usi per aiutarmi in questo percorso. No, tu usi piccole pinzette e pennelli morbidi, e togli e sposti, smonti e rimonti, sistemi con la precisione del modellista e poi mi chiedi di fare lo stesso, a modo mio. E poi i pennelli e i colori, quelli li fai usare a me. Mi prendi per mano e mi porti a guardare da tutte le angolazioni le cose che prendono vita per mio volere, ma sai suggerire senza sconvolgere e violare ciò che per me è sacro: pezzetti di ciò che sono che rimangono integri ma con il tuo aiuto guadagnano il dono doppio dell'esistenza. "
Marilena
Ho conosciuto Stefano come autore della pagina Gatto Morto e ho progressivamente apprezzato quanto scrive e la grazia arguta con cui lo fa. Ho iniziato a seguire il suo corso per curiosità e mi sono via via appassionata per l’originalità, la capacità di personalizzare il percorso, il misto unico di serietà e leggerezza con il quale viene stimolato un miglioramento continuo con impegno e divertimento anche nelle persone pigre e incostanti come me. Si cresce, si riflette, si trovano spunti sempre nuovi, si scoprono vene creative che non si pensava di avere, ogni “lezione” è diversa e molto interessante. Vivamente consigliato!
Marialuisa
Quando Stefano mi ha offerto il suo aiuto per scrivere storie ho avuto paura di non avere storie.
Non le parole, quelle le avevo. Erano rimaste in tasca da una vita precedente insieme ad alcune virgole, tante virgole sicuramente troppe capitate per caso nel posto sbagliato.
Le storie invece non c’erano. Almeno così mi sembrava.
Ho iniziato con molti dubbi, nel primo incontro Stefano mi ha letto dentro ed ho trovato le storie che non sapevo di avere.
Erano li da tanto, volteggiavano nella mia testa e chiedevano di essere raccontate. Ora l’ho capito.
Le storie prima erano sensazioni, brani e brandelli che arrivavano inaspettati mentre le mie mani giravano la marmellata o i miei piedi camminavano sulla sabbia calda. Io non le prendevo e loro scappavano via.
Forse avevo paura di prenderle, paura di scrivere i miei pensieri.
A chi possono interessare i miei pensieri?
Stefano mi ha dato il coraggio di appoggiare le mani su una tastiera ed usare le parole per scrivere le mie storie. Non più le storie delle cose, proprio le mie storie.
Non sempre le parole sono quelle giuste, a volte sono troppe a volte troppo poche oppure si ingarbugliano e si arrotolano come fanno i gatti quando litigano. C’è Stefano però.
Quando leggiamo insieme le cose sbagliate si accorgono di esserlo e me lo dicono. Io le ascolto, le correggo e loro filano dritte.
Le mie storie stanno raccontando se stesse ed ancora non sanno se qualcuno mai le leggerà. Io sono felice, grazie Stefano.
Fabienne
Stefano è una persona che da fastidio e quindi che ti smuove qualcosa dentro e lascia il segno (forse un graffio). Ti richiede di leggere e di rileggere il testo, di lavorarci sopra e modificarlo in più versioni. Solo allora comprendi che la creatività è una miccia o, forse meglio, un diamante grezzo ancora incastonato nei ghiacci. Quando ti fermi e rileggi il tuo testo nell'ultima versione fai fatica a riconoscerne una tua creatura. Piccola avvertenza: si tratta di un percorso che spesso suggerisce una riflessione psicologica.
Francesca
Ho iniziato il percorso con entusiasmo e discreto imbarazzo. Un giorno sono soddisfatta di quello che scrivo, quello dopo mi sento di aver prodotto qualcosa di mediocre. Stefano mi guida, chiedendomi di rielaborare, tagliare, aggiungere; si complimenta oppure mi bastona, ma sempre con rispetto, sia chiaro. Le lezioni sono appassionanti, dinamiche, mi sento a mio agio e rido spesso, anche di me stessa. Questo spazio, difficile per me da ritagliare, si sta rivelando prezioso e a tratti terapeutico.
Alessandro
Stefano è sfidante. O almeno crede di esserlo. O te lo fa pensare. Te lo fa credere.
All'inizio del percorso in effetti è piuttosto utile che sia così perchè altrimenti dovresti fin da subito renderti conto che la gara, la sfida è con te stesso. E tu sei troppo alto da scalare, troppo grande da bucare, troppo spigoloso da modellare.
Lui invece anche solo per il fatto che non sei tu, è più semplice anche quando ti fa riscrivere cento volte, si incaponisce su due aggettivi, cerca ancora profondità da scavare.
Ed è cosi che scrivi. E inizi a modellarti a bucarti a scalarti.
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Laura
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